Israele pronto a tutto: le sfide degli "altri scenari" e "l'operazione mirata"
Israele è preparato "alla difesa e all’attacco" e ad affrontare sfide provenienti da "altri scenari". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante il suo incontro con i militari della base aerea di Tel Nof, vicino a Tel Aviv. Negli ultimi giorni stanno crescendo le preoccupazioni per una possibile risposta di Teheran dopo che il primo aprile un attacco al consolato iraniano a Damasco, attribuito a Israele, ha ucciso almeno sette ufficiali del corpo dei Guardiani della rivoluzione (pasdaran). "Siamo in tempi difficili. Siamo nel mezzo della guerra a Gaza, che continua a pieno ritmo, anche se continuiamo a impegnarci senza sosta per la restituzione dei nostri ostaggi", ha affermato il premier, aggiungendo: "Abbiamo stabilito una semplice regola: chiunque ci faccia del male, noi faremo del male a loro. Siamo pronti a soddisfare tutte le esigenze di sicurezza dello Stato di Israele, sia a livello difensivo che offensivo".
Strage tra i figli e i nipoti del capo di Hamas. "Nessuna resa", la reazione
Intanto, le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno avviato un’"operazione mirata" nella parte centrale della Striscia di Gaza per "eliminare i terroristi e colpire le infrastrutture" del movimento islamista palestinese Hamas. Lo hanno fatto sapere le stesse Idf sul loro canale Telegram, precisando che "prima dell’ingresso delle truppe nell’area, i jet da combattimento dell’Aeronautica israeliana e altri aerei hanno colpito le infrastrutture terroristiche sopra e sotto il suolo nella Striscia di Gaza centrale". Le forze di Tel Aviv hanno aggiunto di aver identificato e colpito un presunto miliziano "armato che è uscito da un tunnel". Nella stessa operazione, "la Marina israeliana ha condotto una serie di attacchi mirati lungo la costa della Striscia di Gaza centrale per assistere le truppe di terra che operano nell’area", conclude la nota