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Russia-Nato, l’attentato a Mosca rischia di far sprofondare tutti nella crisi
L'attentato di Mosca ha innescato una serie di timori e speculazioni nelle intelligence occidentali e nella Nato, alimentando preoccupazioni su possibili mosse di Vladimir Putin. Si teme che il presidente russo possa cercare di sondare la reazione dell'Alleanza Atlantica, magari attraverso provocazioni volte a testare l'applicazione dell'articolo 5, che impone la difesa di un membro del Patto attaccato. Le analisi si concentrano su diverse direttrici, tra cui la possibile ritorsione di Putin, la diffusione di notizie false, potenziali incidenti e il rafforzamento del fronte orientale. In particolare, si teme che Putin possa aumentare la violenza in Ucraina, utilizzando gruppi terroristici come l'ISIS-K per giustificare attacchi più aggressivi.
Ed è Repubblica a lanciare l’allarme maggiore: “Sta infatti prendendo corpo il sospetto che in questo contesto e nel clima che si sta formando in questi giorni, il ras moscovita possa decidere di lanciare qualche ‘provocazione’. Un modo per saggiare la capacità di reagire dell’Alleanza Atlantica. In particolare mettendo alla prova la concretezza dell’articolo 5, quello che prevede l’obbligo di difendere l’alleato sotto attacco. Quello che è accaduto ieri in Polonia ha in qualche modo confermato i timori. Ma la paura è che ci possa essere qualche atto dimostrativo ancora più clamoroso. Che magari prenda le forme di un incidente e che si rivolga soprattutto verso la Polonia e i Paesi Baltici”. E la Nato corre ai ripari, aumentando i suoi battaglioni ad est, in maniera ancora più rapida di quanto era stato previsto.