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Mar Rosso, missili balistici contro una petroliera cinese. Gli Houthi: "Non è una tregua"

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Il movimento yemenita Ansar Allah, meglio noto come Houthi, ha lanciato quattro missili balistici antinave nel Mar Rosso contro la petroliera battente bandiera panamense Huang Pu, di proprietà cinese. Lo ha reso noto il Comando centrale Usa (Centcom), precisando che l’attacco è avvenuto il 23 marzo tra le 5:50 e le 6:30 del mattino (ora italiana). In seguito, alle 18:25 italiane, è stato rilevato un quinto missile balistico lanciato verso la Huang Pu. "La nave ha emesso una richiesta di soccorso ma non ha richiesto assistenza, avendo subito danni minimi e un incendio a bordo che è stato spento entro 30 minuti. Non sono state riportate vittime e la nave ha ripreso la sua rotta", si spiega nella nota, sottolineando che il mezzo è stato preso di mira nonostante gli Houthi avessero precedentemente dichiarato che non avrebbero attaccato navi cinesi.

 

 

Le forze statunitensi hanno "ingaggiato sei veicoli aerei senza pilota Houthi (Uav) sul Mar Rosso meridionale. Cinque si sono schiantati nel Mar Rosso e uno è volato nell’entroterra nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi". Intanto arrivano precisazioni sui piani dei ribelli. L’attuale situazione tra Yemen e Arabia Saudita costituisce "una de-escalation, non una tregua". Lo ha dichiarato ieri Mohammed Ali al Houthi, membro del Consiglio politico supremo con sede a Sanàa e controllato dal gruppo filo-iraniano, all’emittente yemenita di proprietà degli Houthi "Al Masirah". L’alto esponente del gruppo ha aggiunto che i negoziati con Riad "non potranno iniziare finché non saranno affrontate le questioni umanitarie", come il pagamento degli stipendi, il ripristino dell’elettricità e la fornitura di servizi.

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