Tensioni nel mar rosso

Mar Rosso, per la Cina e la Russia c'è l'accordo con gli Houthi: navi libere

L'obiettivo di Israele è entrare a Rafah, l'ultima roccaforte di Hamas, e catturare tutti gli alti funzionari dell'organizzazione politica e paramilitare che lo scorso 7 ottobre ha compiuto efferatezze di ogni genere. Stando a quanto si apprende, per gli Stati Uniti l’operazione via terra delle forze di Tel Aviv sarebbe un azzardo strategico ed è il motivo per cui alta è l'attenzione sui civili e sulla stabilizzazione della situazione umanitaria. Al conflitto scoppiato a Gaza vanno aggiunte anche le tensioni nel Mar Rosso, dove ormai da mesi gli Houthi mettono a repentaglio gli equilibri della libera navigazione attaccando le navi occidentali. I ribelli, tuttavia, hanno comunicato a Cina e Russia che i loro mezzi possono muoversi senza temere minacce o colpi. Lo riferisce Bloomberg News.

 

  

 

Cina e Russia hanno raggiunto un accordo con gli Houthi per non prendere di mira le loro navi che attraversano il Mar Rosso e lo stretto di Bab al-Mandab, dopo i negoziati condotti nel Sultanato dell’Oman sulla navigazione nel Mar Rosso. I ribelli sostenuti dall’Iran hanno iniziato ad attaccare le navi nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso lo scorso novembre, una campagna che, secondo loro, è intesa a segnalare solidarietà ai palestinesi di Gaza nel mezzo della guerra tra Israele e Hamas, iniziata con l’attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre al sud di Israele.

 

 

Gli attacchi Houthi hanno sconvolto il trasporto marittimo globale, costringendo le aziende a reindirizzare verso viaggi più lunghi e costosi intorno all’Africa meridionale. Il costo dell’assicurazione per un viaggio di sette giorni attraverso il Mar Rosso è aumentato di centinaia di migliaia di dollari. Al di là del danno economico, i blitz sono serviti anche ad alimentare i timori che la guerra tra Israele e Hamas potesse estendersi fino a destabilizzare il più ampio Medio Oriente.