Guerra in Ucraina, Macron non fa retromarcia: “Intervento di terra forse necessario”
In un’intervista pubblicata dal quotidiano Le Parisien, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito che le operazioni sul terreno in Ucraina da parte dell’Occidente potrebbero essere necessarie «a un certo punto». «Forse a un certo punto, non lo voglio, non prendo io l’iniziativa, dovremo avere operazioni sul terreno, qualunque esse siano, per contrastare le forze russe», ha dichiarato in questa intervista condotta ieri, al ritorno da Berlino dove aveva incontrato i leader tedeschi e polacchi. «La forza della Francia è che possiamo farlo», il messaggio del numero uno dell’Eliseo.
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Le ripetute dichiarazioni di Macron, che si rifiuta di escludere l’invio di truppe di terra in Ucraina, hanno creato confusione tra gli alleati di Parigi, guidati dalla Germania, e hanno suscitato la disapprovazione quasi unanime dell’opposizione in Francia. Nell’intervista rilasciata a Le Parisien, il presidente ha respinto qualsiasi disaccordo tra la coppia franco-tedesca su questo tema. «Sono voluto venire in Germania molto rapidamente per non iniziare un dibattito sulle differenze strategiche che potrebbero esistere. Non esistono», ha spiegato. «Non c’è mai stato alcun disaccordo tra me e il cancelliere. Abbiamo opinioni molto simili sugli obiettivi e sulla situazione. È il modo in cui li traduciamo che è diverso», ha proseguito, sottolineando le «culture strategiche» dei due Paesi. «La Germania ha una cultura strategica di grande cautela, di non intervento, e si tiene lontana dall’energia nucleare», ha aggiunto. «Questo è un modello molto diverso da quello della Francia, che ha armi nucleari e ha mantenuto e rafforzato un esercito professionale», la considerazione.
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Il presidente francese ha svelato di aver rinunciato a un viaggio a Kiev a favore di Berlino, ieri, per colloqui con Olaf Scholz e Donald Tusk. Aveva promesso che avrebbe incontrato il presidente Volodymyr Zelensky in Ucraina prima della metà di marzo, un viaggio che era già stato programmato per febbraio e poi rinviato. Ora fa sapere che la visita avrà luogo nelle prossime settimane. «Non dobbiamo lasciarci intimidire, non siamo di fronte a una grande potenza. La Russia è una media potenza con armi nucleari, ma il suo PIL è molto inferiore a quello degli europei, inferiore a quello della Germania o della Francia», l’attacco finale alla nazione guidata da Vladimir Putin.