Macron non esclude l'invio di truppe a Kiev. Mosca: "Francia già coinvolta"
Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si incontrano oggi a Berlino insieme al primo ministro polacco Donald Tusk, nel tentativo di ricucire i rapporti tra Parigi e Berlino dopo le crepe apertesi negli ultimi giorni per le profonde divergenze sull’appoggio a Kiev. L’approccio del numero uno di Parigi al conflitto è, infatti, significativamente mutato dal 24 febbraio 2022, poiché si è allontanato di molto dalle posizioni che privilegiavano la strada del dialogo col Cremlino, in opposizione alla linea dura adottata fin dal primo momento da Usa e Gran Bretagna. Da ultimo, nella serata di ieri, il presidente francese ha voluto ribadire ai giornalisti che l’invio di truppe occidentali in Ucraina "non sia da escludere", aggiungendo, tuttavia, che "la situazione attuale non lo richiede". L’inquilino dell’Eliseo continua dunque a portare avanti, anche se in maniera più cauta, la stessa linea che lo scorso mese gli era valsa l’isolamento nello scacchiere europeo.
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Mosca "è a conoscenza delle dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui la Russia un nemico". È quanto ha affermato nel corso di una conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, commentando l’intervista del leader francese all’emittente France 2. "Sì, naturalmente, stiamo monitorando le dichiarazioni di Macron. Il fatto che la Russia sia un nemico per la Francia è ovvio perché la Francia è già coinvolta nella guerra in Ucraina", ha affermato il rappresentante del Cremlino. "In realtà, partecipa indirettamente a questa guerra e, a giudicare dalle dichiarazioni del presidente, non si rifiuterebbe ad aumentare il grado del coinvolgimento", ha aggiunto Peskov.