Navalny, "lento avvelenamento in carcere": la denuncia del suo avvocato
Il dissidente russo Alexei Navalny sarebbe stato «avvelenato lentamente nella colonia penale» dove era detenuto. Lo sostiene la sua avvocata, Olga Mikhailova, affermando che Navalny ad aprile dello scorso anno le disse: «Senti, ho paura di sembrare paranoico, ma sembra che qui mi stiano lentamente avvelenando». Mikhailova ha dichiarato di essere stata condannata al carcere proprio a causa di una conversazione intercettata con Navalny nella colonia, durante la quale il politico ha espresso le sue preoccupazioni.
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Intanto i genitori del defunto leader dell’opposizione russa hanno ringraziato i tanti russi che hanno reso omaggio alla tomba del figlio, in un messaggio pubblicato sabato dalla vedova del politico, Yulia Navalnaya. Navalny - il principale oppositore del presidente Vladimir Putin - è morto in una prigione oltre il circolo polare artico il 16 febbraio ed stato sepolto a Mosca la settimana scorsa; migliaia di russi per giorni sono andati in pellegrinaggio a portare fiori alla sua tomba, nonostante il rischio di essere arrestati. «Un’enorme gratitudine e un profondo rispetto a coloro che sono venuti e vengono al cimitero, che portano fiori, scrivono di Aleksei, ricordano nostro figlio, pregano per lui!», hanno scritto in una nota a mano i genitori del politico, Lyudmila e Anatoly. «Grazie per il ricordo! Il ricordo che dà speranza!», hanno aggiunto.
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La madre di Navalny, Lyudmila, aveva trascorso più di una settimana cercando di recuperare il corpo di suo figlio, prima che i funzionari le permettessero finalmente di riportarlo a Mosca. È stato sepolto il 1 marzo nel cimitero Borisovo di Mosca tra migliaia di persone in lutto. La gente ha continuato a portare fiori sulla tomba di Navalny anche dopo il suo funerale. Yulia Navalnaya ha promesso di continuare il lavoro del marito e ha invitato i russi a organizzare proteste formando lunghe code fuori dai seggi elettorali nelle prossime elezioni presidenziali russe del 17 marzo.