analisi dei dati
Mosca accusa l'intelligence di Kiev: attacco informatico e accesso al software
La direzione centrale di intelligence del ministero della Difesa ucraino (Gur) ha compiuto un attacco informatico contro il ministero della Difesa russo per ottenere accesso a dati e documenti, inclusi quelli segretati. È quanto il Gur ha reso noto sul suo canale Telegram. "Gli esperti del ministero della Difesa dell’Ucraina hanno compiuto un’altra operazione speciale di successo contro lo Stato aggressore russo. A seguito di un attacco Ddos è stato possibile accedere ai server del ministero della Difesa della Federazione Russa", si legge nel messaggio. Il servizio di intelligence ha detto di aver ottenuto accesso al software che il dicastero russo ha usato per proteggere le informazioni e a una serie di documenti classificati. "Stiamo parlando di ordini, rapporti e altri documenti che circolavano tra più di duemila unità strutturali del dipartimento di sicurezza della Russia. Le informazioni ottenute consentono di stabilire la struttura completa del sistema del ministero della Difesa russo e dei suoi collegamenti", ha aggiunto il Gur. L’analisi dei dati ottenuti, in particolare, ha contribuito a identificare generali, assistenti, specialisti e altri dipendenti del ministero della Difesa di Mosca.
Intanto il ministero degli Esteri russo ha convocato oggi l’ambasciatore tedesco a Mosca, Alexander Lambsdorff. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ria Novosti. La convocazione dovrebbe riguardare il testo pubblicato la settimana scorsa dalla caporedattrice del gruppo mediatico Russia Today e del canale televisivo Rt, Margarita Simonyan. Si tratta della trascrizione di una presunta conversazione tra ufficiali delle forze armate tedesche (Bundeswehr) che testimonierebbe piani per un attacco missilistico contro il ponte di Crimea. Nella fatidica presunta conversazione di 38 minuti intercettata, gli ufficiali discutevano fra loro del possibile utilizzo da parte di Kiev dei missili da crociera tedeschi Taurus, del loro potenziale impatto e della possibilità di puntarli contro il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, annessa da Mosca nel 2014.