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Ucraina, l'uscita di Scholz fa infuriare inglesi e francesi: chi "manovra" i missili Taurus
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, anche oggi venerdì 1 marzo ha difeso la sua posizione contraria alla fornitura di missili da crociera Taurus all’Ucraina. "Questo non è qualcosa che possiamo offrire in questo momento. È una decisione che ho preso come Cancelliere e che sostengo con altrettanta convinzione. E lo ripeto, non sosterrò una decisione che implichi il coinvolgimento di soldati tedeschi in un’operazione militare legata alla terribile guerra della Russia contro l’Ucraina", ha detto il cancelliere a Monaco, come riporta la Frankfuerter Allgemeine Zeitung. Il leader tedesco ritiene che un’eventuale consegna dei Taurus a Kiev richiederebbe il coinvolgimento di soldati della Bundeswehr per garantire che i missili non vengano utilizzati contro obiettivi a Mosca. Scholz ha poi sottolineato che è necessario evitare un’escalation della guerra con un conflitto tra Russia e Nato. "Su questo sono d’accordo con tutti i miei amici in Europa, negli Stati Uniti e altrove. Ed è per questo che è stato detto tutto ciò che c’era da dire su questo argomento", ha detto ancora il cancelliere tedesco.
Affermazioni che insieme a quelle dei giorni precedenti hanno provocato un putiferio internazionale. Pochi giorni fa giorni fa ha argomentato che i missili Taurus “hanno una gittata molto lunga” e che “ciò che i britannici e i francesi riescono a fare in termini di controllo dell’obiettivo, non può essere fatto in Germania”. E ancora: la Germania “non deve diventare un partito in guerra e i soldati tedeschi non devono in alcun modo e in alcun momento essere associati agli obiettivi che possono essere raggiunti” dai Taurus.
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Insomma, il sotto testo è chiaro, Francia e Gran Bretagna manovrano direttamente i missili che vengono lanciati in Ucraina. Uscita che ha fatto indigdnare in particolar modo Londra. La presidente della Commissione affari esteri del parlamento, Alicia Kearns ha tuonato contro le parole “sbagliate, irresponsabili", che sono "uno schiaffo in faccia agli alleati”.