Michigan, Biden e Trump vincono le primarie: gli scenari di un testa a testa
Joe Biden e Donald Trump hanno vinto con nettezza le rispettive primarie in Michigan, il primo per i democratici e il secondo per i repubblicani. Questo risultato fa sì che si profili all'orizzonte un testa a testa, una nuova sfida nazionale nel voto presidenziale che il 5 novembre di quest'anno deciderà se l'inquilino della Casa Bianca sarà per altri quattro anni l'attuale presidente o l'ex, sconfitto dalle urne nel 2020.
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Donald Trump ha battuto Nikki Haley, ha vinto le primarie in Michigan e ha fatto un ulteriore passo avanti verso la nomination. Vittoria sul fronte democratico anche per il presidente Joe Biden, con circa l'80% delle preferenze, nonostante il voto dei cosiddetti "uncommitted", i non allineati, che ha catturato circa il 15% degli elettori. Il motivo? Alla base di questi dati ci sarebbe la politica sposata nel conflitto in Medioriente e nei confronti di Israele. "È un grande successo per i pro-palestinesi del nostro Paese e per il movimento anti-guerra", ha dichiarato in merito Abbas Alaeih, il portavoce di Listen to Michigan, l'organizzazione che ha promosso il boicottaggio di Biden per la sua linea sulla guerra a Gaza.
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Per l'attuale inquilino della Casa Bianca il voto degli "uncommitted", rappresentati soprattutto dagli arabo-americani, desta preoccupazione ed è la dimostrazione di come alcune scelte possano favorire i rivali politici. Per quel che riguarda l'ex tycoon, invece, va ricordato che ha vinto nei primi cinque Stati del calendario delle primarie repubblicane. La sua affermazione in Michigan contro l'ultima grande rivale, l’ex ambasciatrice all'ONU Nikki Haley, arriva tra l'altro dopo un trionfo per ben 20 punti percentuali proprio nello Stato di cui Haley è stata governatrice, la South Carolina.