Mar Rosso

Houthi, "introdotte armi sottomarine": i ribelli alzano il tiro. Rischio escalation

Il rischio di un'escalation nel Mar Rosso è sempre più concreto. Gli Houthi, i ribelli yemeniti, hanno annunciato la messa al bando dal Mar Rosso, dal Golfo di Aden e dal Mar Arabico di tutte le navi che sono interamente o parzialmente di proprietà di individui e di entità israeliane o battenti bandiera dello Stato ebraico. È quanto si legge in una nota che il Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie degli Houthi ha inviato alle compagnie marittime e alle società di assicurazione, precisando che il divieto si estende anche alle navi di proprietà di individui o entità statunitensi o britanniche. Ma non è tutto. I miliziani hanno "introdotto armi sottomarine nelle operazioni di mare", ovvero nella loro guerra contro le navi nel Mar Rosso che, a loro avviso, sono collegate a Israele. Lo ha annunciato in un discorso televisivo il portavoce dei miliziani Abdulmalik al- Houthi, affermando che "le operazioni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, nello Stretto di Bab al-Mandab e nel Golfo di Aden continuano, si stanno intensificando ed sono efficaci", ha aggiunto.

 

  

 

Intanto, il sistema di difesa aerea Arrow ha abbattuto un missile balistico lanciato dal Mar Rosso in direzione della città di Eilat, nel sud di Israele, questa mattina presto. A riferirlo è stato il quotidiano "Times of Israel", che ha aggiunto che dalla città si sono viste scie di fumo nel cielo dopo l’intercettazione del missile. Stando a quanto si apprende, però, l'arma non sarebbe entrata nello spazio aereo israeliano. Va precisato che al momento i miliziani yemeniti Houthi, sostenuti dall’Iran, non hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco. La Marina francese, invece, ha abbattuto altri due droni nel Mar Rosso, il secondo episodio di questo genere questa settimana. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Parigi, precisando che la scorsa notte è stata rilevata una minaccia nell’area e sono stati "distrutti due droni".