aiuti umanitari
Gaza, le accuse dell’Onu a Israele: spari su un convoglio alimentare
Le forze israeliane hanno sparato su un convoglio delle Nazioni Unite che trasportava scorte alimentari nel centro di Gaza il 5 febbraio, prima di bloccare i camion diretti a nord della Striscia. A rivelarlo sono documenti delle Nazioni Unite visionati dalla Cnn, secondo cui il camion colpito dal fuoco era uno dei 10 fermati quel giorno dall’Idf. Nessuno nel convoglio è rimasto ferito, ma gran parte del suo contenuto, principalmente farina di frumento, è stato distrutto. Questo attacco offre una finestra sulle sfide che gli sforzi umanitari devono affrontare per portare aiuti agli oltre 2 milioni di persone di Gaza, quasi l’85% delle quali sono sfollati interni, durante i quasi cinque mesi di bombardamento israeliano della Striscia dopo l’attacco terroristico di Hamas datato 7 ottobre.
E lo scontro tra Onu e Israele non finisce qui. "A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas", l'accusa del rappresentante di Israele alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, intervenendo durante la sessione del Consiglio di Sicurezza nella quale gli Stati Uniti hanno posto ancora una volta il veto su una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza. Per Erdan il cessate il fuoco equivarrebbe a una "condanna a morte" per Israele e per coloro che vivono a Gaza perché consentirebbe semplicemente ad Hamas di riorganizzarsi. Erdan ha inoltre criticato le dichiarazioni del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, secondo cui Hamas 'non è un gruppo terroristico, ma un movimento politico'. "Tutti sappiamo che si tratta di un'organizzazione terroristica", ha detto Erdan, secondo cui Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, avrebbe "il 12% dei dipendenti membri di Hamas, di cui almeno 236 terroristi attivi nell'organizzazione".