vide-denuncia

Navalny, la vedova accusa: "Avvelenato con il Novichok", la prova del delitto

Alexey Navalny è stato avvelenato con il Novichok. Torna a parlare Yulia Navalnaya, la vedova del dissidente russo morto in carcere in Siberia, oggi a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri della Ue. La donnaaccusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell’agente nervino dal cadavere. In una video-denuncia la donna fornisce anche il nome delle persone coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento. Infatti Navalny era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un suo viaggio in Siberia, anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l’uso del Novichock - il gas nervino creato dai sovietici e usato in numerosi delitti - da parte delle autorità russe. 

 

  

La donna annuncia che continuerà il lavoro del marito nelle attività di opposizione al regime di Vladimir Putin. "Uccidendo Alexei, Putin hanno ucciso metà di me, metà del mio cuore e metà della mia anima", afferma nel video, "ma ho ancora l’altra metà, che mi dice non ho il diritto di rinunciare, continuerà il lavoro di Alexei Navalny, continuerò la lotta per il nostro Paese". 

 

Intanto dal Cremlino continua il silenzio sul caso che ha provocato le reazioni sdegnate di mezzo mondo, dagli Stati Uniti d'America e ll'Ue che accusano Mosca per l'accaduto. Il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov risponde "non ho nulla da dire" in merito alla reazione che Putin ha avuto alla notizia della morte del suo oppositore numero uno. "Non c’è" una reazione pubblica del capo del Cremlino in merito, dice Peskov ai giornalisti in conferenza stampa.