Mistero sull'oppositore
Navalny e Putin, cos'è successo? Dario Fabbri: "Non giriamoci intorno"
Ad Agorà, il programma mattutino di politica e di attualità, Dario Fabbri ha proposto la sua analisi sulla morte di Alexei Navalny. Le indagini sulla morte dell’oppositore russo sono in corso e vengono eseguite "in conformità con le leggi russe". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa. Lo riporta Ria Novosti. "È in corso un’indagine ma sinora i risultati non sono stati resi pubblici - ha aggiunto Peskov - per questo non sono ancora noti". Stando alla ricostruzione del servizio penitenziario russo, il dissidente ha avuto un malore durante una passeggiata ed morto. L'Occidente, però, punta il dito contro Vladimir Putin. E dello stesso parere è l'analista geopolitico.
"Senza girarci troppo intorno, Putin è responsabile, in modo diretto o meno", ha scandito Dario Fabbri ai microfoni della trasmissione che va in onda in Rai. "Navalny, condannato per reati politici e dunque ad assoluta discrezione del regime, come qualunque reato politico in qualsiasi Paese", ha proseguito. L'esperto di geopolitica ha ricordato alcune tappe del rapporto tra il dissidente e il potere di Putin: "Condannato in un carcere duro sopra al circolo polare artico. Che potesse morire, è impossibile che il regime di Putin non l'avesse preso in considerazione. La morte è per indiretta responsabilità sicuramente. Navalny non rappresentava una vera minaccia", ha concluso.