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Alexei Navalny, la versione russa: "Sindrome di morte improvvisa"

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Alexei Navalny sarebbe stato colpito da "sindrome di morte improvvisa". Questa la causa del decesso che i funzionari del carcere - la colonia penale n. 3 dell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, in Siberia -  hanno fornito alla madre del più famoso dei dissidenti russi morto mentre stava scontando la pena. Lo ha riferito su X Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione di Navalny. La portavoce dell’oppositore morto in carcere, Kira Yarmysh, ha precisato inoltre che in un biglietto consegnato alla madre di Navalny si dice che il figlio è morto alle 14.17 ora locale di venerdì. Una locuzione che suona quantomeno beffarda, visti i sospetti sulle cause della morte di Navalny che era sottoposto a misure di detenzione estremamente rigide. Tanto che per Ue e Usa non ci sono dubbi: è Vladimir Putin il vero responsabile della morte dell’ultimo vero oppositore dello "zar".

 

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ieri ha detto che "L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte", mentre si dice non "sorpreso" ma "indignato" il presidente americano Joe Biden, secondo cui "Putin è responsabile per la morte di Navalny". Anche se non ci sono prove al momento di un assassinio dell’oppositore russo, ha detto Biden parlando dalla Casa Bianca, la sua morte è la "conseguenza di qualcosa che Putin ha fatto". 

Secondo la ricostruzione fornita dal Servizio penitenziario russo, Navalny sarebbe stato colto da un malore dopo una passeggiata "perdendo quasi subito conoscenza", i medici dell’ambulanza avrebbero provato a rianimarlo per circa mezz’ora prima del decesso. Il sito di opposizione russa "Sota" ipotizza invece che l'oppositore potrebbe essere stato vittima di un "lento avvelenamento iniziato nell’agosto" dello scorso anno, citando due fonti di alto livello del Comitato investigativo, secondo quanto rilanciato su X da Anton Gerashenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino.

 

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