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Gaza, ultimatum di Israele ad Hamas: l'attacco a Rafah è già pronto

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La guerra a Gaza continuerà fino a quando gli ostaggi nelle mani di Hamas non verranno restituiti. La promessa-minaccia ai terroristi palestinesi è stata fatta dal ministro israeliano Benny Gantz, che ha sottolineato che «non ci sarà neanche un giorno di cessate il fuoco» fino ad allora. «I combattimenti continueranno finché i nostri obiettivi non saranno raggiunti. Potranno continuare anche nel mese di Ramadan. O gli ostaggi verranno restituiti, oppure estenderemo i combattimenti a Rafah», ha dichiarato l’ex capo di Stato maggiore, aggiungendo che Israele si sta preparando a tale possibilità: «Agiremo in dialogo con i nostri partner, compreso l’Egitto, indirizzeremo la popolazione verso le aree protette».

 

 

Israele infatti ha annunciato che si coordinerà con l’Egitto in merito ai rifugiati palestinesi e troverà un modo per non danneggiare gli interessi del Cairo. Interrogato su dove sarebbero andati i palestinesi in fuga da Rafah, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, ha suggerito Khan Younis. L’annunciata operazione militare israeliana a Rafah preoccupa la comunità internazionale, a cominciare dal Cairo che teme l’esodo di massa di palestinesi nel Sinai. Per affrontare una simile emergenza, ha svelato il Wall Street Journal, lavori sarebbero in corso dal lato egiziano di Rafah per allestire un’enclave circondata da muri alti fino a 7 metri per alloggiare fino a 100 mila sfollati.

 

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