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Medio Oriente, la condanna del Sudafrica: "Valutate azioni dopo Rafah"

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Il Sudafrica annuncia la presentazione da parte del governo di una «richiesta urgente alla Corte internazionale di Giustizia per valutare se la decisione annunciata da Israele di estendere le sue operazioni militari a Rafah», nel sud della Striscia di Gaza, «richieda che la Corte usi i suoi poteri per evitare un’ulteriore imminente violazione dei diritti dei palestinesi a Gaza».

 

 

 

 

Rafah, evidenzia una nota diffusa dal governo sudafricano sulla richiesta presentata, «è l’ultimo rifugio per le persone che sopravvivono a Gaza». Il Sudafrica sottolinea di essere «molto preoccupato per il fatto che l’offensiva militare senza precedenti contro Rafah, come annunciata dallo Stato di Israele, ha già portato e porterà ulteriori uccisioni, danni e distruzione su vasta scala». E, si legge, «questa sarebbe una violazione grave e irreparabile della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio e dell’Ordinanza della Corte del 26 gennaio» scorso con la richiesta a Israele di fare tutto il possibile per prevenire atti di genocidio nella Striscia di Gaza. Il comunicato ricorda l’articolo 75 del Regolamento della Corte che «può in ogni momento decidere di esaminare di propria iniziativa se le circostanze del caso richiedano l’indicazione di misure provvisorie che dovrebbero essere adottate o rispettate da una o tutte le parti». E il Sudafrica confida nel fatto che la questione posta verrà accolta con la «urgenza necessaria alla luce del bilancio quotidiano delle vittime a Gaza», dove - secondo i dati del ministero della Salute della Striscia controllata da Hamas dal 2007 - i morti sono più di 28.000 dal 7 ottobre. Quel giorno sono iniziate le operazioni militari israeliane nell’enclave palestinese in risposta al terribile attacco in Israele.

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