Presidente usa
Joe Biden e i lapsus imbarazzanti, il geriatra: "Evento acuto". Cosa c'è dietro
"La mia memoria è buona" e se ci sono stati eventuali errori, in passato, era perché ''ero nel bel mezzo di una crisi internazionale''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha respinto la descrizione che fa di lui, come di un "anziano con poca memoria", il procuratore speciale Robert Hur, che ha indagato sui documenti top secret trovati in un ufficio e in una casa del presidente. Nel corso di una conferenza stampa convocata alla Casa Bianca per difendersi, però, l'inquilino della Casa Bianca è scivolato su Abdel Fattah al-Sisi, parlando di lui come ''il presidente del Messico'' e non dell'Egitto. Questo lapsus ha riaperto una questione delicata: possibile che l'età del presidente possa avere delle ripercussioni in termini di consenso alle elezioni presidenziali? Andrea Ungar, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, ha commentato questi episodi in un'intervista all'Agi.
Cosa c'è dietro a questi vuoti di memoria? "Più un evento acuto capace di generare uno stato temporaneo di confusione mentale che l'esito di un progressivo processo di decadimento cognitivo. Fermo restando che ovviamente non possiamo fare la diagnosi al presidente Biden. Da quel poco che vediamo e sentiamo da qua posso dire che c'è differenza tra il decadimento cognitivo cronico, che è lento e progressivo, e una situazione di confusione mentale che porta appunto a confondere un Paese per un altro, un presidente per un altro, errori troppo frequenti per far pensare solo a un semplice deficit di memoria", ha spiegato il geriatra.
"Più una situazione simile al delirium, che per esempio può insorgere con un ricovero. Uno stato collegato a un evento acuto, magari un'infezione urinaria o un'influenza, e che porta a questa condizione temporanea, anche se poi chi ne soffre rischia di più comunque il decadimento progressivo cronico", ha aggiunto Andrea Ungar.