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Iran, “bomba atomica in 7 giorni”. Esperti in subbuglio, il rapporto è terrificante

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In una recente pubblicazione dell'Institute for Science and International Security, fondato dall'ex ispettore dell'Aiea David Albright, emerge un'allarmante prospettiva sulla capacità dell'Iran di sviluppare una bomba atomica in tempi estremamente ridotti. Il rapporto, reso pubblico all'inizio di febbraio, indica che l’instabilità del Medio Oriente sta fornendo a Teheran un'opportunità unica e una giustificazione interna per raggiungere l’obiettivo delle armi nucleari. L'Institute ha avvisato tutti che le attuali risorse degli Stati Uniti e di Israele per monitorare e impedire tali attività sono insufficienti, aprendo la porta a un potenziale sviluppo nucleare incontrollato. Il documento, riferito da Repubblica, sottolinea che le capacità nucleari di Teheran sono ora più pericolose che mai, con le relazioni con l'Occidente ai minimi storici.

 

 

Dal punto di vista tecnico, il rapporto rivela che l'Iran è in grado di produrre abbastanza uranio arricchito per una bomba atomica in appena una settimana, utilizzando una frazione delle sue risorse di uranio arricchito al 60%. Questo breakout, avverte l'Institute, potrebbe essere difficile da individuare tempestivamente, rendendo urgente una vigilanza costante. Il rapporto mette in luce il fatto che, grazie alle scorte crescenti di uranio arricchito al 60%, accumulate durante l'amministrazione Biden, e a una percentuale residua di uranio al 20%, Teheran potrebbe avere abbastanza materiale per costruire sei armi nucleari in un mese e dodici in cinque mesi di produzione. La disponibilità di missili già in possesso dell'Iran aggiunge ulteriori preoccupazioni, classificando la situazione come un "pericolo estremo" sulla scala di minaccia utilizzata dall'Institute for Science and International Security. Il contesto attuale, segnato dalla guerra a Gaza, dai sostegni agli Houthi nel Ma Rosso, dalla collaborazione con la Russia in Ucraina e dall'alleanza con la Cina in chiave anti-occidentale, rende la situazione Iran particolarmente delicata.

 

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