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Raid americani in Siria e Iraq, asse Russia-Iran: vogliono allargare il conflitto

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Con gli attacchi in Iraq e Siria, Washington ha versato «benzina sul fuoco» in Medio Oriente. Così, in una dichiarazione, Hamas ha condannato i raid statunitensi contro le postazioni delle milizie filoiraniane. Gli Stati Uniti «hanno la piena responsabilità per le ripercussioni di questo attacco», hanno affermato. «A coloro che versano benzina sul fuoco, assicuriamo che la regione non troverà stabilità, né pace fino a quando non cesserà l’aggressione sionista, i crimini di genocidio e la pulizia etnica del popolo palestinese nella Striscia di Gaza», afferma Hamas. A riferirne è il Times of Israel.

 

Gli Usa hanno affermato di aver colpito almeno 85 obiettivi collegati ad attività dei Corpi delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana in Iraq e in Siria. L’operazione è partita venerdì 2 febbraio a seguito dell’uccisione di tre soldati durante un bombardamento con drone su una base statunitense in Giordania. «La nostra risposta è cominciata» ha detto ieri sera il presidente americano, Joe Biden. «Continuerà quando e dove vorremo». L'Iran condanna gli attacchi ma afferma che nessun obiettivo con legami con la Guardia rivoluzionaria islamica è stato colpito, hanno riferito fonti di Teheran ad al Jazeera, precisando che «le notizie di Washington su un attacco contro la Forza Quds in Siria sono false. Si tratta di una chiara aggressione contro la Siria e l’Iraq che mina la stabilità della regione».

 

Interviene anche la Russia che condanna gli attacchi aerei americani sul territorio dell’Iraq e della Siria echiedendo con urgenza una valutazione del Consiglio di sicurezza Onu sulla situazione, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in un comunicato. La portavoce afferma che gli Stati Uniti, con le loro azioni, stanno cercando di trascinare i Paesi del Medio Oriente nel conflitto. «È ovvio che gli attacchi aerei sono specificamente progettati per infiammare ulteriormente il conflitto. Colpendo di recente, quasi senza sosta, obiettivi di presunti gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria, gli Stati Uniti stanno deliberatamente cercando di trascinare nel conflitto i più grandi Paesi della regione», denuncia Zakharova. «Gli eventi recenti confermano che gli Stati Uniti non sono e non hanno mai cercato soluzioni ai problemi della regione», si legge nella nota. 

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