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Usa-Iran, si allenta la tensione? L'ordine alle milizie è perentorio

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Una piccola buona notizia in un contesto geopolitico in fiamme. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong con sede a Londra ma con ramificate fonti sul terreno, ha riferito che i Pasdaran iraniani, il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, hanno ordinato alle milizie filo-iraniane in Siria, in particolare nella regione di Deir ez-Zur, di interrompere le loro attività contro le basi statunitensi.

 

 

Oltre alle indiscrezioni c’è da registrare la presa di posizione ufficiale del governo iraniano, che ha avvertito che risponderà con «decisione e forza» a qualsiasi attacco contro il suo territorio o i suoi interessi. Questa è la reazione alla crescente escalation causata dalla morte di tre soldati americani in Giordania in un attacco rivendicato da milizie filo-iraniane, dopo che la Casa Bianca ha fatto sapere di star valutando «molteplici» rappresaglie. «Qualsiasi attacco contro il suolo iraniano, i suoi interessi e i suoi cittadini al di fuori del Paese riceverà una risposta forte e decisa», ha affermato l’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saeid Jalil Iravani.

 

 

Iravani ha anche negato che l’Iran e gli Stati Uniti si siano scambiati messaggi tramite intermediari dopo l’attacco di droni che domenica ha ucciso tre soldati americani vicino al confine con la Siria. Gli Stati Uniti addossano all’Iran la responsabilità dell’attacco, che ha ferito anche 40 persone. «Li ritengo responsabili nel senso che stanno fornendo armi alle persone che lo hanno fatto», ha tuonato il presidente americano Biden. Il numero uno statunitense ha assicurato di aver già deciso come rispondere alla morte dei soldati, anche se non ha fornito ulteriori dettagli. L’attacco è stato rivendicato dalla potente milizia filo-iraniana Kataib Hezbollah, il più importante gruppo filo-iraniano della Resistenza islamica in Iraq, che ieri ha annunciato la sospensione delle operazioni militari contro le postazioni degli Stati Uniti in Medio Oriente.

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