alta tensione

Mar Rosso, l'appello di Borrell all'Europa: "Quando parte la missione"

«Dobbiamo decidere quale Paese assumerà il comando, dove sarà il quartier generale e quali risorse navali forniranno gli Stati membri»: questi i passi tracciati dall’alto commissario per la politica estera e di sicurezza europea Josep Borrell, a proposito della missione che l’Ue intende implementare nel Mar Rosso, per garantire la normale ripresa dei commerci via nave. Borrell l'ha annunciato prima dell’inizio della seconda giornata del Consiglio informale dei ministri della Difesa, augurandosi che, al più presto, i 27 ministri avranno concordato tutti i dettagli della missione che si chiamerà Aspires, «protettore», per prendere il via già a partire dal «prossimo 19 febbraio». Tale missione si aggiunge all’operazione Atalanta, avviata dall’Ue nel 2008 per contrastare il fenomeno della pirateria nel Corno d’Africa.

 

  

 

 

 

La crisi nel Mar Rosso, attraverso cui transita il 12% del commercio marittimo globale, è stata innescata dalla guerra contro la Striscia di Gaza. Gli Houthi, il movimento armato che governa gran parte dello Yemen, a fine novembre ha iniziato ad attaccare le navi cargo per spingere Israele a interrompere l’operazione militare sull’enclave palestinese, dove risiedono 2,3 milioni di persone. Ciò ha spinto Stati Uniti e Regno Unito a intervenire, colpendo varie postazioni degli Houthi. In un comunicato il portavoce del governo de facto yemenita ha confermato il lancio di missili contro la nave da guerra americana Uss Gravely e assicurato che gli attacchi anche contro le navi britanniche «continueranno. Dobbiamo difenderci». Gli statunitensi hanno invece riferito di aver abbattuto un missile da crociera antinave lanciato dallo Yemen verso il Mar Rosso, senza causare danni.