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Aereo russo, l'ex Azov rivela: "Qualcuno ha tradito". Armi o prigionieri, cosa sappiamo

Cosa c'è dietro l'abbattimento dell'aereo Il-76 a Belgorod, in territorio russo? Le accuse incrociate di Mosca e Kiev non contribuiscono a fare luce sulla vicenda, nella guerra di informazione e propaganda che si sovrappone al conflitto sul campo. A fare il punto sulle possibili ricostruzioni dello schianto è un'analisi di Repubblica. Come noto Kiev afferma che il volo conteneva un carico di missili, mentre Mosca insiste sul fatto che l'aereo stava riportando a casa 65 prigionieri di guerra ucraini dopo uno scambio. "I servizi segreti militari di Kiev accusano Mosca di non avere concordato il volo sicuro, come aveva fatto sempre in passato, mettendo volontariamente in pericolo i suoi prigionieri. I russi sostengono l’opposto", si legge nell'articolo. 

 

  

Sulla vicenda indagano solo i russi, che non hanno ancora diffuso prove se non un video che mostar prigionieri di guerra ucraini che salgono su un aereo, ma il filmato non è databile. Se questa versione venisse provata, tuttavia, sarebbe un problema per Zelensky e ripercussioni ci sarebbero anche per le prossime trattative per liberare ostaggi. "Ma la ricostruzione che prende piede è quella di un errore indotto da parte di Kiev, su cui Mosca ha immediatamente giocato il jolly della strumentalizzazione", scrive il quotidiano.

 

I voli che spostano prigionieri sono ovviamente oggetto di comunicazioni incrociate tra le autorità militari dei due Paesi, ma questa volta qualcosa è andato storto. Viene riportata la tesi di Igor Moseichuk, un giornalista investigativo ucraino che è anche tra i fondatori degli Azov. Afferma che Kiev cercasse i voli con cui i russi spostano armi e apparati oltre la zona di Belgorod e che avessero avuto una soffiata sull’IL-76 con a bordo un carico di missili. Ma "qualcuno ci ha tradito e li ha avvertiti che le forze ucraine erano pronte ad abbattere il volo. A quel punto hanno fatto salire a bordo i nostri prigionieri, invece delle armi”, afferma Moisechuk.