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Medio Oriente, la minaccia degli Houthi: "I raid non resteranno impuniti"

Gli Houthi dello Yemen accusano Stati Uniti e Regno Unito di aver lanciato nelle ultime ore «18 attacchi aerei» contro il territorio yemenita, 12 dei quali hanno colpito Sanàa e l’area intorno alla capitale finita nel 2014 sotto il controllo del movimento. Su X il portavoce, Yahya Sarèe, riferisce inoltre di tre raid contro la provincia di Hodeidah (sul Mar Rosso), due contro quella di Taiz (nel centro dello Yemen) e uno contro la provincia di Bayda (nell’est). «Questi attacchi non passeranno senza risposta, né impuniti», ha minacciato. Nel post il portavoce non fa riferimento a vittime o danni a seguito dei raid. Nelle scorse ore la tv degli Houthi, Al Masirah, aveva riferito di raid contro la zona del campo di al-Hafa, a sud di Sanàa, contro l’area di Bani al-Harith, nel nord, la base aerea di al-Dailami, la zona di Saraf, quella di al-Janad nella provincia di Taiz e quella di Mawza, l’area di Radaa nella provincia di Bayda, tra Sanàa e Taiz.

 

  

 

 

Intanto sull'attività degli Houthi si sbilanciano anche i pasdaran iraniani. I miliziani yemeniti Houthi operano in modo autonomo e indipendente nel Mar Rosso ed «eroicamente» stanno cercando di fermare l’uccisione di palestinesi. L'ha dichiarato Alireza Tangsiri, comandante della Marina dei Guardiani della Rivoluzione islamica dell’Iran, i Pasdaran. «Lo Yemen è un Paese indipendente con un esercito forte e ha anche un leader forte che agisce in modo indipendente e non prende ordini da nessuno», ha detto Tangsiri citato dai media statali iraniani. «Le operazioni navali dello Yemen nello stretto di Bab al-Mandeb e l’ostacolare il transito di navi appartenenti al regime sionista o che scelgono il regime occupante come destinazione sono in linea con il sostegno ai musulmani» da parte degli Houthi, ha sostenuto Tangsiri. Gli Stati Uniti e l’Occidente, ha aggiunto, devono modificare il loro approccio e fermare «il sostegno ai sionisti».