Israele, irruzione delle famiglie degli ostaggi in Parlamento. “Netanyahu dimettiti”
Decine di parenti di cittadini israeliani detenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza hanno interrotto oggi a Gerusalemme una riunione della Commissione finanze del Parlamento, la Knesset. Durante il blitz, del quale i siti dei quotidiani locali hanno rilanciato video e testimonianze, alcuni manifestanti hanno urlato: «Non resterete seduti qui mentre loro stanno morendo». I parenti degli ostaggi hanno interrotto la sessione chiedendo le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu e la convocazione di nuove elezioni. Secondo il governo di Tel Aviv, le persone irreperibili dopo gli assalti di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre e probabilmente tenute prigioniere a Gaza restano più di 130.
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«La rabbia e il tumulto di oggi nelle commissioni della Knesset avrebbero potuto essere evitati. Ieri le famiglie degli ostaggi hanno inviato una lettera al segretariato della Knesset e al governo ‘Noi, le famiglie degli ostaggi a Gaza, vi imploriamo oggi, non occupatevi di qualsiasi altra cosa estranea alla restituzione degli ostaggi. Non abbandonate gli ostaggi che vengono giustiziati ogni giorno’. Non avendo ricevuto risposta, le famiglie degli ostaggi si sono presentate oggi alla Knesset per protestare contro questa inazione. Ci aspettiamo che i rappresentanti eletti non si occupino di nessun’altra questione oltre alla restituzione degli ostaggi, il cui tempo sta per scadere. Tutte le altre questioni possono attendere, ma gli ostaggi non hanno tempo di aspettare”, la spiegazione su quanto avvenuto fornita dal Forum delle famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas.
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