Israele-Hamas, “la guerra durerà molti mesi”. La soffiata è terrificante
La guerra scoppiata dopo l’attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre durerà «molti altri mesi» anche nella sua nuova fase a bassa intensità. A spegnere le speranze di un cessate il fuoco vicino è il ministro dell’Intelligence israeliana, Gila Gamliel in un’intervista a ‘Tazpit Presse Service’, in cui ha sottolineato che ci saranno ancora «tempi difficili». Gamliel, membro del partito di governo Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha evidenziato che mentre la guerra entra nei suoi quattro mesi, la fine del governo di Hamas nella Striscia di Gaza e il ritorno degli ostaggi rimanenti rimangono gli obiettivi di Israele e saranno raggiunti nonostante le pressioni internazionali per porre fine alla guerra.
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«La guerra non può e non ha altro risultato se non questo. Non possiamo, e non vogliamo, porre fine a questa guerra prima di aver raggiunto i nostri obiettivi», le parole di Gamliel. Se gli attacchi di Hezbollah «si intensificheranno ulteriormente, lo faremo anche noi», ha avvertito. «Hezbollah e Hezbollah da solo sarà responsabile della distruzione del Libano se intensificherà gli attacchi». Gli attacchi degli Houthi alle navi che attraversano il Mar Rosso, per il ministro, sono una sfida globale che deve essere fermata dalla comunità internazionale. È «più che ovvio» che gli Houthi siano terroristi, spiega Gamliel, aggiungendo che dovrebbero essere riclassificati come tali sia dall’amministrazione statunitense, che ha tolto Ansar Allah dalla lista nera del terrorismo dopo l’elezione di Joe Biden, sia dalla comunità mondiale. «Questi gruppi Hamas, Hezbollah e Houthi sono tutti dei proxy dell’Iran», la chiosa polemica contro Teheran.
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