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Israele, “Netanyahu vuole la guerra al Libano”. Il retroscena che preoccupa gli Usa

Gli Usa temono che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, voglia espandere la guerra in Medio Oriente anche al Libano per assicurare la sua sopravvivenza politica in mezzo alle critiche interne per l’incapacità del suo governo di prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo scottante retroscena è apparso sul Washington Post: il giornale cita ‘conversazioni private’ in cui l’amministrazione avrebbe messo in guardia Israele da una significativa escalation in Libano. Se dovesse farlo, una nuova valutazione segreta della Defense Intelligence Agency (DIA) ha rilevato che sarà difficile per l’Idf avere successo nell’iniziativa dal momento che le loro risorse e mezzi militari sarebbero troppo sparpagliati nei vari fronti del conflitto. 

 

  

 

Le rivelazioni arrivano nel momento in cui il segretario di Stato Usa Antony Blinken è in tour in Medio Oriente. Oggi in particole il ministro è in Giordania e partirà in serata per il Qatar, per poi fare tappa anche ad Abu Dhabi. Sempre secondo il quotidiano statunitense Hezbollah, avversario di lunga data degli Stati Uniti con combattenti ben addestrati e decine di migliaia di missili e razzi, vuole al contrario evitare una grave escalation. In un discorso venerdì, il leader dell’organizzazione libanese Nasrallah ha promesso una risposta all’aggressione israeliana, lasciando intendere però che potrebbe essere aperto ai negoziati sulla demarcazione del confine con Israele.