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Corea del Nord, esercitazioni a fuoco vicino al confine: allarme rosso

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La Corea del Nord sta conducendo esercitazioni a fuoco vicino al confine marittimo. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Yonhap ,secondo cui si tratterebbe del terzo giorno di test militari. Intanto oggi la sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un ha negato che il suo Paese abbia sparato 60 proiettili, ieri, vicino a un’isola di confine con la Corea del Sud, dicendo che si sarebbe trattato di una «esca». L’esercito sudcoreano ha annunciato che la Corea del Nord ha effettuato i lanci vicino alla remota isola di Yeonpyeong, non lontano dal confine marittimo intercoreano, un giorno dopo esercitazioni di artiglieria su larga scala effettuate dai due paesi nemici nella stessa regione. Secondo Seul, i proiettili di sabato sarebbero caduti in una «zona cuscinetto» creata nel 2018 in base a un accordo inteso a prevenire incidenti militari al confine. Questo accordo è andato in frantumi lo scorso novembre, denunciato prima parzialmente da Seul poi interamente da Pyongyang. 

 

 

«Il nostro esercito non ha sparato un solo proiettile in acqua», ha detto Kim Yo Jong in una dichiarazione trasmessa dall’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna. La sorella di Kim Jong Un ha spiegato che i soldati nordcoreani avevano «osservato la reazione» delle forze sudcoreane facendo esplodere sessanta cariche esplosive simulando il suono di un cannone. «Il risultato è stato esattamente quello che ci aspettavamo», ha continuato Kim Yo Jong, che ha spiegato lo stratagemma: «Hanno scambiato il rumore degli esplosivi per colpi di cannone, hanno pensato che fosse una provocazione dell’artiglieria e hanno inventato spudoratamente una bugia».

 

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