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Ucraina, Putin non arretra di un centimetro: "Pace solo se raggiungeremo obiettivi"

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Dopo la pioggia di missili su Kiev, esplosioni a Kherson e allarme in 3 regioni ucraine, il presidente russo Vladimir Putin è stato netto: "Ci sarà la pace quando raggiungeremo i nostri obiettivi". Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il capo del Cremlino ha spigato che le mire di Mosca sono la "de-nazificazione, de-militarizzazione e uno status neutrale" del Paese. "Mosca è pronta a costruire relazioni con Usa e Ue, ma la politica imperiale di Washington ostacola questo processo", ha affermato sulla possibilità di stipulare dei patti con gli omologhi di altri Stati. Secondo Putin, "le élite americane dovrebbero iniziare a rispettare gli altri Paesi e a cercare il compromesso piuttosto che imporre sanzioni".

 

 

"È importante dare un chiaro segnale" sul sostegno all'Ucraina. Il presidente russo, Vladimir Putin, "deve sapere che non potrà contare" sul fatto che "questo sostegno diminuirà". Così ha risposto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. Scholz ha sottolineato che il sostegno a Kiev "proseguirà" ed è quindi importante "lo strumento per il supporto finanziario a Kiev, che potrà così continuare a difendersi dall'aggressione da parte della Russia".

 

 

Se il presidente russo, Vladimir Putin, "vincerà" la guerra in Ucraina "esiste il rischio reale che la sua aggressione non si fermi lì". Ha dichiarato invece il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante una conferenza stampa congiunta con il premier slovacco, Robert Fico. "Il nostro sostegno all'Ucraina - ha aggiunto Stoltenberg - non è beneficenza, è un investimento sulla sicurezza". Interrompere l'assistenza militare a Kiev, secondo il numero uno della Nato, "non farebbe finire la guerra ma la prolungherebbe".

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