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Gaza, l'Onu accusa ancora Israele. La reazione furiosa contro il coordinatore umanitario

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L’ennesimo scontro tra il Palazzo di vetro e Tel Aviv. Israele ha deciso di revocare il visto al coordinatore residente delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi, accusata di non essere imparziale. «Non resteremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi dell’Onu! Ho deciso di revocare il visto al coordinatore ‘umanitario’ delle Nazioni Unite, Lynn Hastings», ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen. Hastings, che è anche vice coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, è accusata di non aver condannato Hamas per il «massacro brutale di 1.200 israeliani» del 7 ottobre in Israele, «per il rapimento di bambini e anziani», per gli «abusi» e le «violenze» e «per usare i gli abitanti di Gaza come scudi umani». Cohen ha contestato Hastings anche per aver «invece condannato Israele, un Paese democratico che protegge i suoi cittadini». 

 

 

«Non può prestare servizio nell’Onu e non può entrare in Israele», ha incalzato. Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu, ha precisato che la revoca del visto risale alla scorsa settimana: «Posso solo ribadire la piena fiducia del segretario generale in Hastings nel modo in cui si è comportata e ha svolto il suo lavoro». Proprio ieri il responsabile degli aiuti umanitari dell’Onu ha detto che la campagna militare israeliana a Gaza sta creando condizioni «apocalittiche» e mette di fatto fine a qualsiasi possibilità di operazioni umanitarie significative. Il testa a testa va avanti incessantemente.

 

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