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Israele, spie hanno aiutato Hamas per l'attacco del 7 ottobre: foto e mappe

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 Hamas ha pianificato per anni il massiccio attacco del 7 ottobre, elaborando mappe dettagliate con l’aiuto di spie all’interno di Israele. È quanto hanno concluso le forze armate israeliane dopo aver esaminato un gran numero di telefoni, notebook e documenti sequestrati ai terroristi, sia sul campo di battaglia che a Gaza. Tra i documenti recuperati, c’era una mappa molto dettagliata di una base militare israeliana che non sarebbe stato possibile compilare senza «conoscenze interne», quasi certamente una spia di Hamas, ha riferito una fonte dell’intelligence dello Stato ebraico citata dal Guardian. 

 

Sul campo di battaglia, Israele apre un nuovo fronte meridionale nella sua incursione a Gaza, ma  rimane ancora lontano dal raggiungere il suo obiettivo militare dichiarato: la distruzione totale di Hamas. A spiegarlo è un articolo del ’Washington Post’, che ha analizzato lo scenario prendendo in considerazione 4 fronti principali: territori, soldati, tunnel e missili. Secondo funzionari della sicurezza israeliana, almeno 5.000 militanti di Hamas sono stati uccisi, lasciando intatta la maggior parte della sua ala militare, stimata in 30.000 unità. I funzionari israeliani hanno parlato con il ’Washington Post’ a condizione di anonimato per discutere delle operazioni militari in corso e di dettagli che non sono stati resi pubblici. Le operazioni nel nord sarebbero tutt’altro che concluse. Sebbene gran parte di Gaza City sia stata rasa al suolo dagli attacchi aerei, le forze di terra devono ancora entrare in alcune delle roccaforti chiave di Hamas. «Sarà un lavoro lungo», ha dichiarato il tenente colonnello Richard Hecht, portavoce dell’esercito israeliano, «abbiamo bisogno di tempo». Le pressioni internazionali per ridurre al minimo le morti dei civili probabilmente influenzeranno il ritmo delle operazioni nel sud, mentre Israele cerca di mantenere il sostegno degli Stati Uniti, suo principale sostenitore. 

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