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Cop28, “ritorno al tempo delle caverne”. Le frasi negazioniste degli emiratini scatenano la rissa

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Anche alla Cop 28 si litiga sul clima. La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si svolge in questi giorni a Dubai ed è proprio un rappresentante degli Emirati Arabi Uniti a far scattare la polemica. “Sono contro l'eliminazione dei combustibili fossili, questo significherebbe un ritorno al tempo delle caverne. Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili é necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali. Seguire quella strada non permetterebbe di perseguire uno sviluppo sostenibile. A meno che qualcuno non voglia riportare il mondo indietro all'era delle caverne”, le parole di Sultan Al Jaber, presidente della delegazione organizzatrice dell’evento, che aveva come uno degli obiettivi proprio il dialogo sull’addio ai combustibili fossili.

 

 

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che ha parlato nelle scorse ore proprio dal palco del summit, si è scagliato contro il politico emiratino: “Affermazioni assolutamente preoccupanti e sull'orlo del negazionismo climatico”. Al Jaber, inviato speciale degli Emirati Arabi per la lotta ai cambiamenti climatici, è da tempo nel mirino degli ambientalisti, e non solo, che lo accusano di conflitto di interessi, essendo il numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale degli Emirati, che fino al 12 dicembre 2023, riuniscono i leader dei governi, della società civile, dell'industria e della finanza in un momento fondamentale per valutare per la prima volta i progressi del mondo sull'Accordo di Parigi sul clima.

 

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