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Cina, boom di polmoniti: l'ipotesi di un "nuovo microrganismo". Torna l'incubo?

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Angela Bruni
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L’Organizzazione mondiale della Sanità ha sollecitato la popolazione cinese a «seguire misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie», considerato il picco di casi segnalato fra i bambini nel nord del Paese. «L’Oms ha avanzato alla Cina una richiesta ufficiale per informazioni dettagliate su un incremento di malattie respiratorie e i casi di polmonite fra in bambini», scrive l’Organizzazione in una dichiarazione sui social. L’Oms ha chiesto informazioni aggiuntive sulle recenti tendenze nella circolazione di patogeni conosciuti, inclusi quelli dell’influenza, il Sars-Cov-2 (il virus del Covid-19), il virus respiratorio sinciziale (RSV), la causa più frequente di patologia delle vie aeree inferiori nei lattanti, e il mycoplasma pneumoniae, oltre che sul grado di sovraffollamento del sistema sanitario. Le misure preventive sollecitate sono vaccinazioni, la distanza dalle persone ammalate, restare a casa in caso di contagio, lavarsi regolarmente le mani e indossare le mascherine.

 

A quattro anni dalla pandemia Covid, dunque, in diverse metropoli cinesi è scattata di nuovo un’emergenza sanitaria. Il primo «alert» è arrivato da ProMed, un sistema di sorveglianza accessibile al pubblico che monitorale epidemie di malattie umane e animali in tutto il mondo, che ha emesso una notifica parlando di «polmonite non diagnosticata» nei bambini, con febbre alta e tracce nei polmoni, ma senza tosse. A fine 2019 era stato proprio ProMeda lanciare il primo allarme su un virus respiratorio sconosciuto, poi ribattezzato Sars-CoV-2. Stando ai media asiatici, le città più colpite sarebbero Pechino e Liaoning e gli ospedali sarebbero già intasati di casi.

Il boom di infezioni respiratorie tra i bambini in Cina «è preoccupante» agli occhi di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana virologia (Siv-Isv).  Avere «tanti bambini ricoverati con focolai di polmonite certo non è una cosa normale - spiega - e anche senza restrizioni per Covid, un fatto analogo non si era mai visto prima. Polmoniti da Mycoplasma, o da altri agenti batterici o virali noti, non causano simili epidemie selettive nel bambino. Stiamo a vedere come evolve la situazione, ma probabilmente dovremo iniziare a pensare che qualcosa di nuovo bolle in pentola». Un nuovo microrganismo? «Probabilmente sì», risponde l’esperto: «Un patogeno emergente- ipotizza- o riemergente, con maggiore aggressività rispetto al ceppo originario».

«Fortunatamente al momento non sembra che queste polmoniti si associno ad elevata mortalità», evidenzia il numero uno dei virologi italiani, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università di Brescia, direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili.

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