ira di pechino
Incredibile Biden: "Xi è un dittatore", cosa fa dopo aver sganciato la bomba
Ripristinare le comunicazioni militari «ad alto livello», collaborare nella lotta alla droga e in particolare sull'emergenza fentanyl, «coesistere in modo pacifico e nel rispetto l’uno con l’altro». L’incontro atteso da un anno tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping ha messo il sigillo al disgelo tra le due super potenze. Dopo mesi di tensione cominciati con il caso del pallone spia che aveva sorvolato, a inizio anno, i cieli americani, prima di essere abbattuto, i due Paesi sono tornati a parlarsi in modo diretto e a cercare di trovare un equilibrio. Tuttavia la frase di Biden sul «dittatore» Xi rovina il clima.
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Alla domanda se il presidente cinese fosse un dittatore, Biden ha risposto: «È un dittatore nel senso che governa un Paese comunista, basato su una forma di governo totalmente diversa dalla nostra». Proferita la dichiarazione i giornalisti presenti sono scattati con una raffica di domande ma il presidente Usa, sganciata la bomba, si è affrettato a lasciare la conferenza stampa.
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È una definizione «estremamente sbagliata» quella che il presidente americano ha dato del leader cinese Xi Jinping, da lui descritto come un dittatore al termine dell’incontro di 40 ore in California, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando di «affermazioni estremamente sbagliate», si tratta a suo avviso di «una manipolazione politica irresponsabile. La Cina si oppone fermamente» a questo tipo di linguaggio.