inchiesta
Portogallo, via il premier Costa ma è un errore: nome sbagliato nelle intercettazioni
Quel «pasticciaccio» brutto accaduto in Portogallo. La Procura della Repubblica avrebbe commesso un errore nella trascrizione di un’intercettazione che ha compromesso il primo ministro dimissionario, Antonio Costa. È quanto riferito da «Cnn Portogallo» e confermato da vari media lusitani. L’intercettazione fa riferimento ad una conversazione tra il direttore generale di Start Campus, Afonso Salema, e il consigliere del leader socialista, Diogo Lacerda Machado, in cui quest’ultimo parla di Antonio Costa, riferendosi ad Antonio Costa Silva, ministro dell’Economia, quasi omonimo del premier. Secondo gli inquirenti, Costa sarebbe intervenuto personalmente per favorire gli interessi della società Start Campus.
In una delle telefonate riportate nell’indagine, Afonso Salema avrebbe suggerito a Lacerda Machado di parlare con qualcuno del governo per chiedere alla Commissione europea di modificare i codici di attività economica per i centri dati. Secondo la «Cnn» la Procura avrebbe riconosciuto l’errore durante gli interrogatori giudiziari che si sono conclusi ieri sera.
Costa è oggetto di un’indagine da parte della Procura della Repubblica insieme al ministro delle Infrastrutture, Joao Galamba, e al presidente dell’Agenzia portoghese per l’ambiente, Nuno Lacasta nell’ambito dell’inchiesta sugli accordi per l’idrogeno e il litio in Portogallo che risale al 2019. Si indaga, in particolare su concessioni per la ricerca di litio nelle miniere di Romano e Barroso; un progetto di una centrale elettrica a idrogeno a Sines; il progetto di costruzione di un centro dati sviluppato nella zona industriale e logistica di Sines dalla società Start Campus. A seguito dell’indagine, il 7 novembre scorso Antonio Costa ha presentato le sue dimissioni assicurando di essere «totalmente estraneo alle accuse e con la coscienza tranquilla». Tuttavia, il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, ha accettato le dimissioni e indetto nuove elezioni per il 10 marzo 2024, ma ha deciso di renderle effettive solo dopo l’approvazione della legge di bilancio che è ancora in fase di dibattito in Parlamento.