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Israele, “ostaggi nell'ospedale Rantisi”. Si stringe il cerchio su Hamas

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Israele si avvicina al suo obiettivo: ritrovare e liberare gli ostaggi nelle mani di Hamas. Il portavoce delle Forze di sicurezza israeliane Daniel Hagari, durante una conferenza stampa, ha mostrato filmati del seminterrato dell’ospedale Rantisi di Gaza City e ha affermato che l’esercito ha le prove che lì venivano tenuti degli ostaggi: “Sotto l’ospedale, nel seminterrato, abbiamo trovato un centro di comando e controllo di Hamas, giubbotti suicidi, granate, fucili d’assalto AK-47, ordigni esplosivi, giochi di ruolo e altre armi”.

 

 

Non si è sbloccata nel frattempo proprio la trattativa per il rilascio degli ostaggi. Tra questi, la Casa Bianca ha fatto sapere che c’è anche un bambino americano di 3 anni, i cui genitori sono stati uccisi nell’attacco del 7 ottobre. Il gruppo terroristico palestinese ha ribadito che lo scambio dei prigionieri potrà avvenire solo se “completo”, ovvero con la scarcerazione di tutti i palestinesi detenuti. Intanto funzionari di intelligence che hanno parlato al Washington Post, hanno rivelato come Hamas avesse in mente di provocare con l’attacco del 7 ottobre un conflitto non solo in Israele ma nell’intera regione. L’intenzione delle milizie palestinesi sarebbe stata, secondo il quotidiano statunitense, quella di sferrare un attacco di proporzioni storiche nei confronti di Israele nella speranza di provocare una risposta senza precedenti da parte di Tel Aviv.

 

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