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Hamas, bomba del Washington Post. "Intera regione": il vero intento delle milizie

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Con l'attacco del 7 ottobre, quando la guerra in Medio Oriente è iniziata, Hamas non voleva solamente catturare e uccidere israeliani, ma anche provocare un conflitto nell'intera regione. Lo scrive il Washington post, citando prove raccolte da funzionari di intelligence. L'intenzione delle milizie palestinesi sarebbe stata quindi quella di sferrare un attacco di proporzioni storiche nei confronti di Israele nella speranza di provocare una risposta senza precedenti da parte di Tel Aviv. Alcuni miliziani trasportavano cibo, munizioni ed equipaggiamento sufficienti per durare diversi giorni. Secondo i funzionari avevano ricevuto istruzioni di spingersi ancor più in profondità nel territorio di Israele se la prima ondata di attacchi avesse avuto successo, colpendo anche le città più grandi.

 

 

Mentre gli agenti segreti provano a indagare sulle cause e sui possibili scenari, le truppe di terra israeliane continuano a trovare armi e infrastrutture di Hamas durante le operazioni nella Striscia di Gaza, anche all'interno di scuole, moschee e case. Stando a quanto affermato dall'Idf, le truppe della 401esima brigata che operano nella periferia del campo di al-Shati hanno localizzato infrastrutture di Hamas nell'università di Al-Quds e un deposito di esplosivi all'interno della moschea di Abu Bakr. Avrebbero quindi sequestrato decine di armi, equipaggiamento militare e piani di battaglia di Hamas. Le truppe della 551esima brigata, da parte loro, dopo aver fatto irruzione a casa di un esponente anziano della Jihad islamica palestinese nell'area di Beit Hanoun, avrebbero trovato un deposito di armi, alcune delle quali sarebbero state conservate nella camera da letto di un bambino. In un altro raid a Beit Hanoun, le truppe avrebbero scoperto un tunnel, materiali di intelligence e armi. 

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