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Israele, Netanyahu va per conto suo su Gaza: "Non sarà governata dall'Anp"

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato con fermezza che Israele si opporrà al ritorno dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a Gaza dopo la fine della guerra contro Hamas. Durante una conferenza stampa a Tel Aviv, Netanyahu ha dichiarato categoricamente che non consentirà l'instaurazione di un'autorità civile che promuova l'odio verso Israele, incoraggiando la violenza contro gli israeliani e minacciando l'esistenza stessa dello Stato ebraico: "Non potrà esserci un'autorità che educa i propri figli a odiare Israele, a uccidere gli israeliani, a eliminare lo Stato di Israele, non potrà esserci un’autorità che paga le famiglie degli assassini in base al numero di quanti (israeliani, ndr) hanno ucciso".

 

 

Ha poi criticato apertamente il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas: “Non può esistere un’autorità il cui leader 30 giorni dopo non abbia ancora condannato il terribile massacro (del 7 ottobre, ndr). Deve esserci qualcos’altro lì. Ma in ogni caso dobbiamo avere un controllo di sicurezza". Netanyahu ha infine respinto qualsiasi pressione internazionale, affermando che non cambierà la convinzione di Israele nel diritto e nel dovere di difendersi: "Qualsiasi pressione internazionale non cambierà la nostra convinzione che è nostro diritto e dovere difenderci. I leader mondiali devono continuare a mostrare il loro sostegno a Israele e non cedere ad alcuna pressione. Se vogliamo la pace e la sicurezza e garantire il futuro dello Stato di Israele, dobbiamo eliminare Hamas". Non c’è proprio aria di un abbassamento dei toni da parte del governo di Netanyahu.

 

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