Dopo il rifiuto della corte
Caso Indi, il commento del papà: "Disgustati, ultimo calcio nei denti"
"Claire e io siamo ancora una volta disgustati da un’altra decisione unilaterale dei giudici e del Trust. Il mondo intero sta guardando ed è scioccato da come siamo stati trattati. Questo sembra come l’ultimo calcio nei denti. Non rinunceremo a lottare per la possibilità di nostra figlia di vivere fino alla fine". Sono le dichiarazioni di Dean Gregory, papà della piccola Indi, dopo l’udienza di oggi che si è conclusa con un no dei giudici a tutte le richieste avanzate.
A diffonderle è stata l’organizzazione Christian Concern, che sta supportando i genitori della bimba di 8 mesi affetta da una grave e rara malattia mitocondriale per la quale è stata confermata la sospensione dei supporti vitali. "Abbiamo sempre desiderato ciò che è nel migliore interesse di Indi. Lei ha diritti umani e volevamo che ricevesse le migliori cure possibili. Se il Regno Unito non ha voluto finanziarlo, perché non può andare in Italia e ricevere le cure e l’assistenza che lo straordinario primo Ministro e il Governo italiano hanno offerto?", chiede il papà ribadendo di voler continuare a lottare.
Ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti, la striscia di informazione di Rai 1, il padre della piccola ha commentato la decisione dei giudici inglesi e ha ammesso: "Me l’aspettavo, sì, perché ci avevano spiegato che quel tipo di terapia non era praticamente possibile, non c’era niente da fare". "Volevamo che Indi andasse in Italia nella speranza che si potesse fare una terapia, che si potesse curarla: poi c’è stata questa decisione, e non era più possibile farlo", ha continuato. Il premier Meloni si sta battendo per proteggere la vita della piccola e Dean ne è consapevole. "So che il governo italiano sta facendo il possibile in questo senso, quindi seguiremo questa strada", ha affermato.