G7, nessuno si dimentica dell'Ucraina: fermo impegno per il sostegno
L’Ucraina non passa in secondo piano per colpa della guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas. «Il nostro fermo impegno a sostenere la lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale non verrà mai meno», è questo il contenuto del documento finale della riunione dei ministri degli Esteri del G7 andata in scena a Tokyo. «Continuiamo a condannare nei termini più forti l’aggressione della Russia e ci impegniamo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, aumentando la pressione economica e imponendo sanzioni robuste e altre restrizioni contro la Russia. Una pace giusta e duratura non può essere realizzata senza il ritiro immediato, completo e senza condizioni delle truppe e dell’equipaggiamento militare della Russia dal territorio dell’Ucraina riconosciuto a livello internazionale - si legge nel testo -. Continuiamo a sostenere l’Ucraina nell’ulteriore sviluppo della Formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky. Stiamo intensificando i nostri sforzi per aiutare l’Ucraina a soddisfare le sue esigenze di preparazione all’inverno, anche continuano a fornire assistenza energetica cruciale».
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Negli scorsi giorni Zelensky aveva pubblicamente ammesso di avvertire un minor coinvolgimento dell’Occidente nei confronti del suo paese. Ma ora il G7 riaccende i riflettori sul conflitto: «Ribadiamo il nostro appello il nostro appello a parti terze a fermare immediatamente il sostegno materiale all’aggressione della Russia. La Russia deve cessare la sua aggressione e deve rispondere delle conseguenze legali di tutti i suoi atti illeciti a livello internazionale, compreso il risarcimento dei danni provocati all’Ucraina. Alla luce dell’urgenza di interrompere i tentativi della Russia di distruggere l’economia ucraina e del continuo fallimento della Russia nel rispettare i suoi obblighi secondo il diritto internazionale, stiamo esplorando tutte le strade possibili per aiutare l’Ucraina, in linea con i nostri rispettivi sistemi legali e con il diritto internazionale. Riaffermiamo che in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici, gli asset sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno bloccati finché la Russia non pagherà per i danni che ha provocato all’Ucraina». Un messaggio chiaro a Vladimir Putin e i suoi uomini.
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