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Israele, la mossa e la nomina di peso per il rilascio degli ostaggi

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Un passo avanti verso una fine pacifica delle ostilità? Il ministero degli Esteri di Israele ha nominato Alon Roth-Snir, prossimo ambasciatore in Nuova Zelanda, come capo negoziatore per gli ostaggi che da un mese sono nelle mani di Hamas e altri gruppi terroristici nella Striscia di Gaza. Il suo compito, ha spiegato il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, sarà quello di «promuovere gli sforzi internazionali in una serie di forum che contribuiranno al rapido rilascio di tutti gli ostaggi». Ovvero guiderà gli sforzi internazionali per fare pressione su Hamas affinché rilasci i 241 ostaggi, tra israeliani e stranieri, rapiti il ​​7 ottobre scorso. 

 

 

Shuli Davidovich, che è attualmente il coordinatore del ministero degli Esteri israeliano per i prigionieri e i dispersi, continuerà a svolgere il ruolo di rappresentante del ministero nella squadra guidata da Roth-Snir. I due saranno anche i referenti delle famiglie degli ostaggi. Dall’inizio del conflitto sono state liberate soltanto quattro donne rapite da Hamas, tutte rilasciate per motivi umanitari.

 

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