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Medio Oriente, von der Leyen all'attacco di Hamas. Altra maretta interna all'Ue

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Un altro intervento a gamba tesa di Ursula von der Leyen sulla guerra in Medio Oriente. E altri problemi all’interno dell’Unione europea. La presidente della Commissione Europea nella conferenza degli ambasciatori a Bruxelles si è espressa duramente contro Hamas, schierandosi nettamente con Israele: “Sostenere Israele è essenziale. E sostenere i civili a Gaza è pure essenziale. Israele ha diritto di difendersi, mentre Hamas usa i civili come scudi umani. Tutti noi, come democrazie ed esseri umani, dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere i civili. Ogni vita conta, che sia israeliana o palestinese, questo è centrale nei nostri sforzi diplomatici. L’Ue è il principale donatore di aiuti a Gaza e continueremo a spingere perché gli aiuti raggiungano la popolazione. Naturalmente gli Stati membri lavorano per portare tutti gli ostaggi in sicurezza, ogni singolo ostaggio conta. Dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per evitare il rischio di allargamento del conflitto”.

 

 

E ancora: “Gaza non può essere un rifugio sicuro per i terroristi. Sappiamo cosa è successo dopo le precedenti guerre di Gaza. Hamas ha immediatamente iniziato a ricostruire il suo arsenale e a prepararsi per il prossimo conflitto. Non può più essere così. Si stanno quindi discutendo idee diverse su come ciò possa essere garantito, inclusa una forza di pace internazionale sotto un mandato delle Nazioni Unite. In secondo luogo, ciò implica che l’organizzazione terroristica Hamas non può controllare o governare Gaza - ha sottolineato von der Leyen -. Dovrebbero esserci una sola Autorità palestinese e uno Stato palestinese. In terzo luogo, non può esserci una presenza di sicurezza israeliana a lungo termine a Gaza. Gaza è una parte essenziale di qualsiasi futuro Stato palestinese. E, molto importante, nessuno spostamento forzato dei palestinesi da Gaza. Questa sarebbe solo una ricetta per una maggiore instabilità regionale. Infine, nessun blocco prolungato di Gaza. Questa politica non ha funzionato. Hamas ha continuato ad accrescere il suo arsenale mentre l’economia di Gaza è crollata, quindi è esattamente il contrario di ciò che vogliamo. Il 70% dei giovani di Gaza sono disoccupati e questo può solo portare a una maggiore radicalizzazione, lo sappiamo tutti. Quindi qualsiasi futuro Stato palestinese deve essere praticabile”. Ma ecco i problemi interni all’Ue.

 

 

“La presidente von der Leyen, prima di esporre stamani agli ambasciatori Ue, e al pubblico, le sue idee su come dovrebbe essere affrontata la crisi in corso nel Medio Oriente, non ha consultato nessuno Stato membro, né il Consiglio”, la soffiata di una una fonte Ue. “Non è stato consultato nessuno”, la ricostruzione. La presidente era già stata criticata per essersi recata in Israele subito dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, insieme alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, senza avere preventivamente consultato gli Stati membri, che hanno la competenza sulla politica estera dell’Unione, la quale viene coordinata, ma non decisa, dall’Alto Rappresentante.

 

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