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Antisemitismo dilagante in Francia. E ora tutti gli ebrei vogliono spostarsi in Corsica

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Preoccupati dalla grave crescita di episodi di antisemitismo dopo l’attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre, diversi ebrei francesi stanno pensando di trasferirsi in Corsica, unica regione del loro paese dove non vi è stato alcun atto di intolleranza nei loro confronti da quella data in poi. “Ho ricevuto decine di telefonate la settimana scorsa”, ha raccontato a Le Figaro il rabbino di Corsica, Levi Pinson. Che ha fatto un quadro della situazione: “Sono tutti ebrei che pensano o valutano seriamente di stabilirsi in Corsica, di fronte alla recrudescenza dell’antisemitismo in Francia.  Gli ebrei su continente vivono nella paura, ma in Corsica è impensabile essere aggrediti perché ebrei”.

 

 

Dei 1040 atti antisemiti registrati in Francia dalle autorità, nemmeno uno è avvenuto in Corsica. Jerome, un imprenditore ebreo francese, ha raccontato di aver già lavorato in Corsica e di essere rimasto “sedotto dalla loro mentalità. Ti accolgono a condizione che non combini guai”. “Molti membri della comunità ebraica la pensano come me. Durante la seconda guerra mondiale, gli ebrei sono stati protetti”, aggiunge riferendosi al dato storico che la Corsica fu l’unico dipartimento francese in cui nessun ebreo fu denunciato o arrestato dai nazisti. “Ho paura per mia moglie e i miei tre figli - confessa l’imprenditore parigino - mio figlio di 9 anni mi ha fatto recentemente questa domanda ‘papà, possono uccidermi se vengono a sapere che sono ebreo?’”. In Corsica, su circa 400mila abitanti, la comunità ebraica conta 500 persone. E i corsi si dicono pronti all’accoglienza: “Sono pronta a tendere la mano agli ebrei di Francia che non si sentono sicuri”, dice Claudie Mamberti, una cattolica che ha già raccolto una decina di volontari per aiutare a trovare alloggio e lavoro alle famiglie ebree.

 

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