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Hezbollah "in battaglia dall'8 ottobre", Nasrallah all'assalto di Israele

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Hezbollah "è entrato in battaglia l'8 ottobre", il giorno dopo che Hamas ha lanciato il suo attacco a sorpresa nel sud di Israele. Ad Affermarlo nell'atteso discorso di venerdì 3 novembre è Hassan Nasrallah, segretario generale l'organizzazione paramilitare islamica con sede in Libano. Secondo Nasrallah, lo scambio di fuoco quotidiano con le forze israeliane lungo il confine libanese potrebbe sembrare "modesto" ma è molto importante, definendolo senza precedenti dal 1948. "Se guardiamo a quello che sta succedendo ai nostri confini, la pressione israeliana non ha precedenti. È una vera battaglia, diversa da tutte quelle del passato, in termini di strumenti, tattiche, strategia e anche obiettivi: le nostre operazioni sono causate dall’ammassamento di armi di Israele al confine per colpire Gaza. Siamo in battaglia dall’8 ottobre e posso assicurarvi che non è finita", ha detto il capo di Hezbollah che da settimane  è protagonista di attacchi al confine con Israele. 

 

La battaglia "alluvione di Gaza" lanciata da Hamas contro Israele "si è estesa su più fronti", ha affermato Nasrallah, parlando nel suo atteso discorso pubblico sulla crisi in Medio Oriente. Il leader sciita ha salutato con favore "le armi irachene e yemenite che hanno partecipato a questa battaglia". Ha ricordato che "migliaia di prigionieri palestinesi sono nelle carceri dell’occupazione da molti anni senza che nessuno faccia nulla" ed ha parlato anche delle "violazioni contro la moschea di Al-Aqsa che non hanno precedenti nella storia moderna". Al momento sono "molti i pericoli che minacciano la Cisgiordania alla luce di nuovi progetti di insediamento. La questione palestinese e tutti i dossier correlati sono stati dimenticati e al centro delle preoccupazioni del mondo".

 

Il capo dei miliziani ha attribuito a Hamas la paternità totale dell'attacco a Israele, anche da parte di Teheran: l'attacco dimostra che "l’Iran non esercita alcun controllo sulle fazioni della resistenza, e che i veri responsabili delle decisioni sono i leader della resistenza e i loro combattenti impegnati". "L’Iran sostiene il movimento della resistenza e della Palestina ma non influenza i leader di Hamas e le decisioni che vengono prese", ha aggiunto Nasrallah. Insomma, da una parte chiama alla battaglia dall'altra minimizza le responsabilità. "Non c’è guerra più giusta di quella" che Hamas ha lanciato contro Israele il 7 ottobre, ha detto il segretario generale di Hezbollah, "nessuna guerra è più giusta di questa, non troverete un’altra guerra migliore per lottare per il Paese, dobbiamo sacrificare tutto. Siamo pronti al sacrificio, a dare tutto". 

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