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Guerra in Ucraina, l’ammissione del comandante: “Controffensiva ad un punto morto”
La guerra in Ucraina è giunto "a un punto morto", le truppe di Kiev non riusciranno a sfondare il fronte. Ad ammetterlo candidamente è il comandante in capo delle forze armate ucraine (Afu) Valeriy Zaluzhny in un’intervista all’Economist, che ha anche spiegato che “molto probabilmente, non ci sarà una svolta profonda e positiva”. Dopo i primi tentativi falliti di controffensiva delle forze armate ucraine, Zaluzhny ha sostituito diversi comandanti e trasferito personale militare da alcune brigate in prima linea, ma ciò non ha portato a nulla. Per sbloccare la situazione al fronte - riferisce il comandante in capo dell’esercito ucraino - Kiev ha bisogno di “qualcosa di nuovo, come la polvere da sparo, che i cinesi hanno inventato e che usiamo ancora. Cioè serve l’uso attivo delle nuove tecnologie. Il rischio più grande di una guerra di logoramento di trincea è che potrebbe trascinarsi per anni ed esaurire lo Stato ucraino”. Le parole sanno tanto di resa allo strapotere militare russo, con i soldati di Vladimir Putin che non sono stati scacciati come sperato dalle armi fornite dai paesi occidentali, ora concentrati sul conflitto in Medio Oriente per Gaza.