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Russia, Putin revoca il trattato che bandisce i test nucleari. Il segnale agli Usa
Tensione sempre più viva sul fronte geopolitico internazionale. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). Il relativo documento è stato pubblicato giovedì sul sito ufficiale delle informazioni legali. Il CTBT fu adottato durante la 50 sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996 e aperto alla firma il 24 settembre 1996. La scorsa settimana Putin ha supervisionato esercitazioni con missili balistici in quello che il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto essere un’esercitazione per un attacco nucleare di ritorsione «massiccio» contro un nemico non nominato. Ad ottobre Putin ha anche dichiarato di non essere «pronto a dire» se la Russia effettuerà test nucleari dal vivo.
La proposta di legge per la revoca del trattato è stata approvata dal Parlamento russo con un processo accelerato. Durante le audizioni parlamentari, lo speaker della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, ha dichiarato che la revoca del trattato è una risposta al «cinismo» e agli «atteggiamenti beceri» degli Stati Uniti sulle armi nucleari. Sebbene non sia mai entrato in vigore, l’accordo è stato ratificato da 178 Paesi e ha un valore simbolico. I suoi sostenitori affermano che ha stabilito una norma internazionale contro i test dal vivo di armi nucleari, ma i critici al contrario evidenziano che il potenziale dell’accordo rimane irrealizzato senza le ratifiche delle principali potenze nucleari. Il Parlamento russo ha ratificato l’accordo nel giugno 2000, sei mesi dopo che Putin era diventato presidente. E ora il passo indietro.