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Gaza, l'audio che inchioda Hamas: "Il carburante? Lo prendiamo dall'ospedale"

Gabriele Imperiale
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Ancora un’intercettazione che svela le operazioni di Hamas, ancora un audio che racconta cosa accade nella Striscia assediata dall’esercito di Tel Aviv. Stavolta nella registrazione diffusa dall’esercito israeliano i protagonisti sarebbero il direttore dell’Ospedale indonesiano di Gaza, un comandante di Hamas e un uomo non identificato. I tre discutono di carburante, un bene essenziale tanto per gli ospedali quanto per i civili. Carburante ormai introvabile e che arriva al contagocce nella Striscia da quando cioè Israele ne ha impedito l’ingresso dal valico di Rafah, sostenendo che i miliziani ne facciano uso per le loro attività e non lo distribuiscano alla popolazione. 

 

La conversazione, almeno all’inizio, è a tre. Il direttore dell’Ospedale indonesiano infatti viene presentato dall’interlocutore – il comandante del battaglione di Jabalya Ovest – a quello che è stato identificato dagli 007 israeliani semplicemente come “residente di Gaza”. “Sono qui con il dottor Atef, in vivavoce” esordisce il comandante “siamo andati a fare il pieno dalla persona di cui mi hai parlato, i mille litri di cui mi hai parlato. E lui mi ha detto: non c’è carburante”. A quel punto dall’altro lato della cornetta arriva la domanda: “questo è l’ospedale indonesiano?”. Il comandante conferma e alla domanda su chi sia stato a dire che non c’è più gasolio, se ne lava le mani e cede la parola al dottor Atef, il direttore dell’ospedale.

 

Il residente di Gaza, sapendo che il suo interlocutore lo ascolta in vivavoce, intima: “Bene, mi hanno detto di fare il pieno dall’ospedale indonesiano” il direttore riesce solo a dire un incredulo “Cosa?”. “Abu Ahmad al Zari’i  mi ha parlato ieri e mi ha detto di fare il pieno dall’ospedale indonesiano” rincara la dose. “Chi è Abu Ahmad al Zari’i?” chiede il dottor Atef, “E’ del ministero delle finanze” risponde il suo interlocutore. La discussione va avanti con uno scambio tra i due legato proprio a questo funzionario, che avrebbe ordinato al direttore di fargli il pieno “solo se avesse bisogno di spostarsi di notte”. 

 

Il residente di Gaza però non è contento della poca disponibilità del sanitario: “Ha importanza se volevamo prenderlo di notte?” domanda, quasi a sottolineare che il gasolio è di diritto di Hamas e non dell’ospedale. Il direttore a quel punto si agita “ha importanza” dice, e ricorda “Loro (l’ospedale) hanno solo 600 litri in dotazione”.  Il miliziano taglia corto: “Fa il pieno per lui, dobbiamo iniziare a  lavorare” e si giustifica: “Stiamo tutti lavorando come governo per il bene del paese”. Il dottor Atef non sembra però d’accordo “Vedremo come” risponde piccato.  

“Per l’amor di Dio, fa il pieno per lui adesso. Ancora un po' e inizieranno a spararci addosso perché stanno facendo pressione” dice il residente che poi conclude: “Forse è la volontà di Dio”. A chiudere la conversazione torna il comandante del battaglione di Jabalya ovest: “Bene Abu Hamza, finiamola con la storia del carburante”.

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