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Israele, l'ambasciatore in Italia dice no alla tregua e bacchetta il Papa

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Alon Bar, da settembre 2022 Ambasciatore di Israele in Italia, chiude le porte alla tregua con Hamas e apre alla soluzioni di una pausa umanitaria. Il diplomatico, intervistato da Sky Tg24, si è espresso così sul conflitto in Medio Oriente: “Non siamo contrari a ‘pause’ umanitarie, che consentano l’evacuazione di persone con doppia nazionalità, feriti e bambini e l’ingresso di aiuti umanitari. La tregua, invece, consentirebbe ad Hamas di riorganizzarsi e sarebbe controproducente, riportando morte fra gli israeliani e i palestinesi. Dobbiamo fare tutto il necessario perché sia impedito loro di farlo. Abbiamo solo cattive opzioni davanti a noi - ha spiegato l’ambasciatore - non siamo di fronte a scelte semplici, nessuno potrebbe tollerare un nuovo attacco fra qualche mese, dobbiamo tutelare gli ostaggi e i civili, così come la situazione umanitaria. Non dobbiamo dimenticare la nostra esigenza che un nuovo attacco come quello del 7 ottobre non si verifichi. La violenza è in corso e non crediamo che con un cessate il fuoco non si ripresenti. La capacità di Hamas di colpire Israele deve essere eliminata e non c’è modo diverso da quello che stiamo portando avanti adesso”.

 

 

Bar si è poi soffermato sulla soluzione dei due Stati prospettata da Papa Francesco nell’intervista di ieri al Tg1: “Credo sia prematura, è difficile identificare la via migliore per andare avanti, storicamente la soluzione era forte ma è andata scemando negli ultimi anni a causa degli attacchi di Hamas e delle risposte di Israele. Hamas, per prima, non sostiene la soluzione dei due Stati. Perché ci sia una conciliazione, bisogna togliere ad Hamas la possibilità di ucciderci. Bisogna che la comunità internazionale distingua da chi vuole un tavolo dei negoziati e chi è assolutamente contrario a ogni forma di dialogo”.

 

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