guerra in medio oriente

Israele-Hamas, "truppe a Gaza sud". E l'Egitto schiera i carri armati a Rafah

Mentre il Guardian riferisce che secondo alcuni testimoni a sud della città di Gaza le "truppe israeliane stanno ancora cercando di tagliare l'autostrada principale di Gaza" e la strada parallela lungo la costa mediterranea, si registrano ancora scontri nella Striscia. In particolare a sud del quartiere di Zaytoun. Secondo quanto riferisce il corrispondente dell’emittente "al Jazeera", sono in corso violenti scontri tra gli uomini di Hamas e le forze israeliane che stanno penetrando a sud del quartiere di Al-Zaytoun (a sud-est di Gaza City). 

 

  

Intanto l’Egitto ha schierato dozzine di carri armati e veicoli corazzati vicino al checkpoint di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza. Lo scrive Ria Novosti, citando il giornale The Times of Israel che parla di un dispiegamento di mezzi pesanti per il timore del Cairo di un possibile afflusso di decine di migliaia di rifugiati. Rafah, infatti, è l’unico valico di frontiera tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. In precedenza, l’Associated Press, citando l’ufficio del primo ministro israeliano, ha riferito che le autorità Israele hanno riconosciuto l’esistenza di un piano di intelligence per trasferire i 2,3 milioni di abitanti dell’enclave palestinese Penisola del Sinai in un paese limitrofo. 

 

Ieri i carri armati di Tel Aviv, secondo i media, hanno attraversato il villaggio di Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza e per raggiungere la via di Al-Nasr, una delle principali arterie di Gaza, dove si sono svolti pesanti scontri a fuoco tra l’Idf e i miliziani di Hamas. Il ministero degli Interni di Gaza, da parte sua, ha riferito che le forze israeliane sono entrate nel nord-ovest di Gaza e sono presenti ad Al Karama, un quartiere a nord di Gaza City, e in Salah al-Din Street, l’autostrada principale della Striscia. In attacchi combinati, via terra, dal cielo e con il supporto delle forze navali, Israele sostiene di aver colpito 400 obiettivi nella Striscia e di aver ucciso il comandante del battaglione Beit Lahiya della Brigata Nord di Hamas, Nassim Abu Ajina, considerato responsabile degli attacchi del 7 ottobre contro i residenti del Kibbutz Erez e di Moshav Netiv Hà Assara.

Ma la parte del leone nell’offensiva lanciata da Israele continuano a farla i bombardamenti aerei con l’obiettivo di fiaccare difese e infrastrutture nemiche. Raid indiscriminati secondo Hamas che ha denunciato una nuova strage di civili nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Il locale ministero della Salute, gestito da Hamas, parla di decine di vittime e oltre 100 feriti, ma è impossibilitato a tracciare un bilancio definitivo visto che «dozzine di persone» si troverebbero ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. In un altro raid, stavolta contro il campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, i morti sono almeno 15.