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Israele, bufera su Netanyahu: prima critica l'intelligence, poi fa marcia indietro

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Tensioni, evidenti, in Israele a tre settimane dal terribile attacco di Hamas. Benjamin Netanyahu ha sostenuto di non esser stato avvisato delle ‘intenzioni’ di Hamas e ha puntato il dito contro la sicurezza interna, in particolare contro il capo dell’intelligence militare, Aharon Haliva, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Il premier ha così scatenato le ire di molti, per poi ‘far sparire’ quelle dichiarazioni. Contro il primo ministro sono intervenuti Benny Gantz - il leader di Unità nazionale, ex capo di Stato Maggiore e ora nel gabinetto di guerra - il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, l’ex ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi e il leader dell’opposizione Yair Lapid, per il quale «Netanyahu ha superato la linea rossa». 

 

 

Nelle scorse ore, ricostruisce la stampa israeliana, Netanyahu sul social X ha insistito sul fatto di non aver ricevuto avvertimenti delle «intenzioni bellicose» di Hamas, aggiungendo che «le forze di sicurezza, compresi i capi dell’intelligence militare e dello Shin Bet, erano del parere che Hamas fosse scoraggiato e volesse arrivare a un accordo». Ma ora, evidenzia Haaretz, Netanyahu ha rimosso il post con le critiche ai vertici della sicurezza. Ieri Netanyahu ha promesso un’indagine completa sull’attacco del 7 ottobre rispondendo a una domanda su sue eventuali responsabilità rispetto a quei fatti, ma ha sottolineato che la guerra contro Hamas è la questione urgente e ha rivendicato l’unità del suo gabinetto di guerra e del governo in generale.

 

 

Oltre alla rimozione del post Netanyahu ha fatto marcia indietro e, nel mezzo delle polemiche, si è scusato per le sue dichiarazioni: «Ho sbagliato. Non avrei dovuto dire quel che ho detto dopo la conferenza stampa e mi scuso per questo. Da parte mia c’è il pieno sostegno a tutti i vertici della sicurezza. Invio forza al capo di Stato Maggiore delle Idf, ai comandanti e ai soldati delle Idf che sono al fronte e combattono per la nostra patria». Le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza controllata da Hamas vanno avanti, ma la infuria pure la polemica interna a Tel Aviv.

 

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